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Ferentino da visitare
La città
di Ferentino è situata su una collina a 393 metri s.l.m. da dove
si domina la Valle del Sacco. Di origini
sicuramente Volsca è conquistata dai romani intorno al 400 a.C.
che la donarono agli Ernici, dei quali, inizialmente, ne seguì
le sorti. Ritornata successivamente sotto il dominio romano
nell’ultimo secolo della Repubblica nell’età imperiale la
città visse momenti di pace e prosperità.
Sulla cinta
muraria esterna, lunga oltre due chilometri, si aprono ben sei
porte principali: S. Agata, Sanguinaria, S. Maria o
Maggiore, S. Croce, Montana e S. Francesco.
All’interno
della cinta suddetta, si trovano le mura dell’Acropoli, il cui
perimetro è pari a 550 metri. Tra le due cinte murarie si ergono
dei terrazzamenti in opera poligonale, detti Ieroni, in
corrispondenza, e a difesa, delle tre porte più importanti della
città: Porta S. Agata, Porta Maggiore e Porta Montana.
Percorso
interessante è quello di Via Pio IX, un tratto esterno alle mura
tra Porta S. Agata e la Sanguinaria, che prosegue poi verso
Porta Maggiore. In questo tratto si può ammirare la Posterula,
oggi chiusa, sicuramente anteriore alla porta romana di S. Agata
e la stupenda Porta Pentagonale.
Le chiese di
Ferentino sono molte e di epoche diverse. Sicuramente la più
antica è quella dedicata a S. Lucia (VI secolo). Questa è
collocata sopra l’oratorio di S. Biagio, inserito nel contesto
delle strutture termali dell’antico mitreo di Flavia Domitilla,
moglie di Vespasiano e madre di Tito
e Domiziano.
.La chiesa è adiacente al
Teatro Romano risalente al I secolo d.C.
Splendido
esempio di stile gotico-cistercense è la chiesa di S. Maria
Maggiore, prima cattedrale di Ferentino. Qui la presenza di
una costruzione adibita a culto risale ad epoca paleocristiana;
la primitiva chiesa, dedicata alla S.S. Trinità, ha conosciuto una seconda fase costruttiva ad opera dei
monaci cistercensi nel corso del secolo XIII.
La
chiesa
Cattedrale, dedicata ai S.S. Giovanni e Paolo, sita
sulla sommità dell’acropoli, fu consacrata nel 1108. Gli interni
sono arricchiti dai mosaici dei maestri Cosmati romani del 1200
e da ammirare sono sicuramente il Ciborio del sec. XIII, opera
del maestro romano Drudus de Trivio, la colonna tortile del cero
pasquale, attribuita al Vassalletto e un quadro della Madonna
del Parto, opera attribuita al pittore fiorentino del ‘600,
Carlo Dolci.
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La
chiesa di
S. Francesco, splendido esempio di epoca romanica, è di
epoca benedettina. Dal 1256 fu ceduta ai Frati Minori
Francescani; dell’antica costruzione rimane la facciata con lo
stupendo rosone decorato da colonne tortili e lisce e la Torre
campanaria a più ordini.
Attiguo alla
chiesa si erge l’ex Convento dedicato a Martino Filetico,
celebre umanista e mecenate del 1400. Ferentinate di adozione,
incrementò le scuole di ogni ordine e grado con un suo cospicuo
lascito. Tale attività culturale fu continuata e sorretta fino
al 1600 dai suoi eredi nell’antica sede nel palazzo di Vicolo
Raonio, angolo Via Consolare, oggi Palazzo Giorgi-Roffi
Isabelli. Dopo tale data, il Priore, Abate Nicola Raoni,
trasferì la Scuola nei locali, sicuramente più ampi,
dell’attuale Palazzo Martino Filetico di Piazza S.
Francesco.
Degne di
menzione e di visita sono le chiese di S. Valentino con
la stupenda abside, la chiesa di S. Pancrazio
dell’XI secolo, la chiesa di S. Ippolito, di S. Maria
dei Cavalieri Gaudenti e quella di S. Giovanni
Evangelista.
Alla maestosità
degli antichi monumenti si affianca l’imponenza di costruzioni
realizzate in periodi a noi più vicini: i palazzi appartenuti a
nobili casate. Nonostante alcuni di loro siano ben conservati
(grazie all’interessamento e alla sensibilità dei proprietari)
altri hanno subito ben altri destini, vittime del tempo e
dell’incuria dell’uomo.
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Mappa Turistica
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Quasi tutti si trovano sul tracciato
della Via Consolare, la strada principale della città, che la
taglia letteralmente in due da Porta S. Agata a Porta Montana.
Proprio sulla porta S. Agata, sicuramente un ex sito militare a
difesa della porta sulla Via Latina, si trova il Palazzo
Lucaccini (sec. XIX).
Proseguendo
si trova il Palazzo Borgia (sec. XVII), residenza del
Vescovo Fabrizio, il Palazzo Lolli-Miccinelli (sec. XVIII),
di famiglia imparentata con Papa Pecci, Leone XIII, ed il
Palazzo De Andreis (sec. XV) sulla cui facciata si possono
ancora ammirare le tracce di antiche botteghe medioevali.
Alzando lo sguardo notiamo un balcone costituito da due
finestroni con archi romani a tutto sesto, con quattro eleganti
colonnine sormontate da capitelli. Sulla ringhiera è ancora
visibile lo stemma nobiliare della famiglia.
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Successivamente si incontrano il Palazzo Bellà, ora
Gabrielli e il nobilissimo Palazzo
Filonardi-Tibaldeschi, ora Scala-De Simone,
purtroppo duramente colpiti dal bombardamento
dell’ultima guerra mondiale. Sulla
Piazza Mazzini, prima della guerra la piazza principale
sede del Comune, si ergono il Palazzo
Consolare, originario del XII secolo, con la
stupenda loggetta costituita da tre bifore, una
incorniciata in un arco arabesco e due in archi
romanici.
Di origine duecentesca è la Torre Guelfa che
affianca il palazzo dell’ex Comune. Sulla stessa piazza
altri tre caseggiati hanno visto la storia della città:
Palazzo Roffi Isabelli (da non confondersi
con il nostro), il Palazzo
Nolli-Avanzi e quello del Governatore.
Proseguendo sulla stessa strada notiamo il Palazzo
Pace ed il Palazzetto Medioevale del XII
secolo. Subito dopo, il Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli
del secolo XVI. Al suo interno si conservano decorazioni
neoclassiche nella Galleria degli Dei e nel Salotto di
Bacco e Cerere. Notevole la collezione epigrafica di
Alfonso Giorgi, illustre ferentinate del XIX secolo,
dotto cultore di archeologia e valente amministratore
civico. La collezione è una delle tre attualmente
censite in Ferentino, assieme a quelle del
Vescovado e del Comune.
Altro
esempio di palazzo storico e quello dei Montelongo
(sec. XIII), ora proprietà Cappucci, sulla cui facciata
si notano vari stemmi delle famiglie succedutesi nel
corso dei secoli.
Attigui, sullo stesso lato della strada, si ammirano il
Palazzo del Capitolo della Cattedrale (ormai
dismesso), il Palazzo Pagamici (sec. XVIII), il
Palazzo di Innocenzo III, dimora del sommo
pontefice nei suoi soggiorni in Ferentino tra il 1203 e
il 1215, ed il Palazzo dei Cavalieri Gaudenti del
XIII secolo. Questi presenta, sul lato prospiciente la
Via Consolare, quattro archi (oggi tamponati) sormontati
da una cornice marcapiano su cui poggiano tre bifore.
Sul lato verso la piazza omonima segue la medesima
tipologia costruttiva, con un arco sormontato da una
bifora.
In
ultimo, prima della Porta Montana, è ancora visibile uno
dei palazzi di città della nobile famiglia Tani,
(sec. XV). Un altro, sicuramente più maestoso, passato
agli eredi Fioravanti-Accoramboni, troneggia
sulle mura ciclopiche della stessa porta. La residenza
di campagna ancora è visibile, fuori le mura a circa 600
metri, sulla collina di S. Leonardo: la cosiddetta
Villa Tani del secolo XVI.
La
città conserva ancora un meraviglioso Mercato Romano
Coperto ascrivibile al periodo sillano (138-78 a.C.).
Si tratta di una struttura adibita alla conservazione di
prodotti agro-alimentari e di scambio commerciale. Metà
della detta area è riservata alla Sala, l’altra metà
alle cinque botteghe.
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approfondimenti:
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